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Home / TITOLI / Benedetto e Pasquale Civiletti. La scultura a Palermo tra ’800 e ‘900: verso una dimensione internazionale

Benedetto e Pasquale Civiletti. La scultura a Palermo tra ’800 e ‘900: verso una dimensione internazionale

€25,00

Giuseppe Cipolla e Alfredo Milazzo

formato: 17×24

248 pagine a colori

ISBN: 978-88-32240-06-1

anno edizione: 2019

Categorie: CATALOGO, NUOVE USCITE, TITOLI
  • Descrizione

Descrizione

Autori: Giuseppe Cipolla e Alfredo Milazzo

Il volume affronta in maniera sistematica la vicenda artistica e umana dei due fratelli scultori Benedetto e Pasquale Civiletti che, tra Ottocento e Novecento, contribuirono a lasciare un segno profondo nel panorama artistico siciliano.
Per quanto la memoria di entrambi gli scultori sembra oggi avvolta dall’oblio, le loro opere arricchiscono la città di Palermo, costituendo una sorta di galleria d’arte en plein air: dai due maggiori teatri, il Politeama Garibaldi e il Teatro Massimo, ai giardini e alle piazze più rappresentative, le statue di Benedetto e Pasquale Civiletti sono talmente integrate nelle architetture e negli spazi urbani da essere divenute nel tempo quasi invisibili persino per i fruitori di quegli spazi, consegnate al degrado e all’incuria. All’oblio generale si accompagna il disinteresse da parte della storiografia che raramente negli ultimi decenni ha dedicato attenzione alla scultura siciliana dell’Ottocento. A sopperire a queste lacune è lo studio attento e minuzioso di Alfredo Milazzo, nipote di Pasquale, che, ricercando negli archivi di famiglia, nel corso degli anni ha raccolto e organizzato materiali e documenti inediti, ricostruendo l’attività dei suoi avi e individuando opere e relazioni che vedono i due scultori inserirsi a pieno titolo tra gli esponenti più significativi della cultura artistica del tempo. L’ampio e accurato studio di Giuseppe Cipolla, corredato da schede critiche e da una ricca documentazione iconografica e documentaria, delinea il quadro generale del sistema dell’arte tra Otto e Novecento in Sicilia e il valore che la scultura rivestì nella progettazione urbana, così come anche il proficuo rapporto che i due scultori ebbero con architetti come Giuseppe Damiani Almeyda ed Ernesto Basile, contribuendo in maniera determinante a configurare il volto di Palermo a cavallo tra i due secoli.

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